Transazione a seguito di decreto ingiuntivo. Privato risparmia 17.000 euro. TAEG errato.

Con decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Foggia, una società cessionaria otteneva un decreto ingiuntivo di circa 32.000 euro per rate non pagate in relazione ad un contratto di finanziamento personale originariamente stipulato tra un consumatore e una nota Banca del centro Italia.

A seguito della notifica del predetto decreto ingiuntivo, il consumatore si rivolgeva all’Avv. Claudio Lovallo per ricevere assistenza legale.

Esaminata la questione, l’Avv. Lovallo proponeva opposizione al decreto ingiuntivo, rilevando, tra le altre cose, che il TAEG risultava erroneamente indicato nel contratto del 2010 perché non ricomprendeva nella formula di calcolo anche l’assicurazione sulla vita che il Cliente era stato obbligato a sottoscrivere contestualmente alla concessione del finanziamento.

Ebbene, l’errata indicazione del TAEG, nella fattispecie concreta, comporta il ricalcolo del piano di ammortamento del finanziamento in applicazione dei tassi minimi BOT, così come previsto dall’art. 125bis T.U.B., con ripetizione di tutte le somme pagate in eccesso alla Banca.

Immediatamente dopo l’atto di opposizione, la società cessionaria decideva di comporre bonariamente la controversia, riducendo la propria pretesa da euro 32.000 ad euro 15.000.

La transazione, quindi, ha determinato un notevole risparmio per il Cliente, pari ad euro 17.000.


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